PHEEGA PERO’ PAGATECI (BENE)

PHEEGA PERO’ PAGATECI (BENE)

Dalla prossima settimana vedremo delle aule studio aperte #finoatardi.

Abbiamo però sempre segnalato come questo debba essere fatto nel rispetto della dignità di chi in Ateneo ci lavora.
Per noi il modo in cui un servizio è erogato è importante quanto il fatto stesso che venga erogato, per questo abbiamo scritto questo comunicato insieme alle rappresentanze di lavoratrici e lavoratori della Statale ed ad altre rappresentanze studentesche.

RIAPRIRE GLI SPAZI, RIAPRIRLI BENE E FUORI LA POLIZIA DALL’ATENEO – COMUNICATO DI STUDENTI E LAVORATORI DELLA STATALE DI MILANO

Come studentesse e studenti, lavoratrici e lavoratori, intendiamo esprimerci sui progetti di riapertura delle biblioteche attualmente messi in campo dall’Amministrazione dell’Università degli Studi di Milano, al fine di governarli e non subirli.

Ad oggi, dopo un anno e mezzo di chiusure totali o parziali dei luoghi adibiti allo studio, la Statale ha iniziato a ripristinare orari vicini a quelli pre-pandemici.
Tuttavia, stando alle informazioni diffuse nel corso della riunione di novembre del Senato Accademico, non è stato presentato un adeguato piano di sviluppo dell’organico del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (segnato da un forte turnover), così come manca un adeguato riconoscimento economico (indennità di orario disagiato).
Le estensioni orarie presentate al Senato Accademico attingono risorse solo mediante esternalizzazioni verso società di guardiania e servizi fiduciari.

Piuttosto che proporre un piano straordinario di assunzione, al momento, la governance d’Ateneo sceglie di affidare il compito di garantire l’apertura degli spazi a personale esterno pagato nettamente meno dei lavoratori dell’UniMi (fino a 9 euro/ora in meno), con condizioni di lavoro ben peggiori (disponibilità con meno di 24h di anticipo).

Chiediamo che l’Amministrazione avvii un confronto con lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse, per estendere la fruibilità di spazi per lo studio (aule, sale studio, ecc). Occorre un piano straordinario e urgente di assunzioni dedicato, del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, perché non pensiamo che il diritto allo studio debba essere garantito a scapito del diritto al lavoro e alla conciliazione casa-lavoro e crediamo che si possano avere più spazi fruibili, senza contrapporre queste esigenze.Infine, ma non meno grave, troviamo preoccupante e inaccettabile che alla richiesta di spazi si risponda con la polizia in ateneo.

Le richieste e le proteste, che siano di studenti e studentesse o di lavoratori e lavoratrici, sono legittime e garantite dalla Costituzione. Invece, la presenza imponente di Celere e Carabinieri in tenuta antisommossa e Digos non sono certo la via più efficace per intavolare un dialogo o favorire un clima di distensione. Dialogo e lungimiranza sono le vie da percorrere.

Vogliamo estendere ed unire le lotte e pertanto invitiamo tutte le componenti che condividono questa posizione ad aderirvi.