Scadenze e immatricolazioni
- EX MACELLO AD UN ATENEO PRIVATO, NOI PER IL COMUNE QUANTO CONTIAMO?
Apprendiamo dalla stampa e dai social dell’ass. Maran che l’area dell’ex Macello di Porta Vittoria (zona 4, Molise-Calvairate), attualmente in stato di abbandono e con alcune aree oggetto di occupazione da parte di famiglie e gruppi bisognosi di un luogo stabile in cui vivere, sarà oggetto di un grande progetto di “riqualificazione”, gestito dalla società Redo sgr. e vincitore del bando Reinventing Cities.
Il progetto prevede, tra le altre soluzioni, la costruzione del nuovo campus dell’Istituto Europeo di Design (università privata con retta minima di 8800 euro) e di uno studentato rivolto ragionevolmente ad esso (viene da chiedersi se per lo IED costruire un nuovo polo è la priorità, considerate le grandi inefficienze e lacune nei servizi e la gestione che applicano nei confronti dei loro studenti).
Questa è la riprova di quanto denunciavamo durante la campagna elettorale per le elezioni comunali: al centro della programmazione per l’edilizia studentesca non c’è l’idea di garantire a chi ha meno soldi un pari accesso agli studi, ma solo quella di fare quanto più profitto possibile, ricadendo nel solito modello di gentrificazione milanese.
Per questo chiediamo al sindaco Sala ed all’assessore Maran: oltre al campus di Expo, quali sono i piani del Comune di Milano per garantire a tutte e tutti coloro che ne abbiano bisogno di un posto letto?
- L’UDU AL SINDACO SALA: GLI STUDENTATI PRIVATI NON POSSONO ESSERE L’UNICA VIA
Per il sindaco di Milano ad oggi non c’è un’alternativa agli studentati privati, e anche se costano tanto, pazienza. Lo ha detto in risposta ai rilievi contenuti nel dossier sulla residenzialità studentesca che è stato presentato Mercoledì in Statale dall’Unione degli Universitari.
L’unico strumento che viene concepito come calmiere dei prezzi di mercato è la destinazione di parte delle nuove urbanizzazioni a “edilizia calmierata”.
“Noi pensiamo che chi governa una città non possa alzare le mani di fronte alla speculazione edilizia, in centro come in periferia, ed allo strozzinaggio studentesco.” dichiara Niccolò Piras, coordinatore UDU Milano. “L’alternativa esiste” prosegue Piras “ed è un investimento serio nelle strutture pubbliche di diritto allo studio, con la costituzione di un ente cittadino e la gestione diretta delle strutture abitative.
L’UDU lascia al Sindaco una domanda provocatoria: “Noi non abbiamo 1000 euro al mese per una singola, signor Sindaco, il posto letto ce lo offrirà lei?”. - IL DIRITTO ALLO STUDIO HA CASA IN LOMBARDIA?RAPPORTO SULLA RESIDENZIALITA’ STUDENTESCA
Insieme a Coordinamento per il Diritto allo Studio – UDU Pavia , Studenti Per – Udu Brescia e Uni+ abbiamo steso un Rapporto sulla condizione abitativa della popolazione studentesca in Lombardia, presentandolo in Università in un importante momento di confronto con alcuni dei più importanti attori sul tema.
Qui trovate il PDF del Dossier, insieme alle nostre 10 proposte per garantire un pieno Diritto allo Studio e alla Casa.
- PHEEGA PERO’ PAGATECI (BENE)
Dalla prossima settimana vedremo delle aule studio aperte #finoatardi.
Abbiamo però sempre segnalato come questo debba essere fatto nel rispetto della dignità di chi in Ateneo ci lavora.
Per noi il modo in cui un servizio è erogato è importante quanto il fatto stesso che venga erogato, per questo abbiamo scritto questo comunicato insieme alle rappresentanze di lavoratrici e lavoratori della Statale ed ad altre rappresentanze studentesche.RIAPRIRE GLI SPAZI, RIAPRIRLI BENE E FUORI LA POLIZIA DALL’ATENEO – COMUNICATO DI STUDENTI E LAVORATORI DELLA STATALE DI MILANO
Come studentesse e studenti, lavoratrici e lavoratori, intendiamo esprimerci sui progetti di riapertura delle biblioteche attualmente messi in campo dall’Amministrazione dell’Università degli Studi di Milano, al fine di governarli e non subirli.
Ad oggi, dopo un anno e mezzo di chiusure totali o parziali dei luoghi adibiti allo studio, la Statale ha iniziato a ripristinare orari vicini a quelli pre-pandemici.
Tuttavia, stando alle informazioni diffuse nel corso della riunione di novembre del Senato Accademico, non è stato presentato un adeguato piano di sviluppo dell’organico del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (segnato da un forte turnover), così come manca un adeguato riconoscimento economico (indennità di orario disagiato).
Le estensioni orarie presentate al Senato Accademico attingono risorse solo mediante esternalizzazioni verso società di guardiania e servizi fiduciari.Piuttosto che proporre un piano straordinario di assunzione, al momento, la governance d’Ateneo sceglie di affidare il compito di garantire l’apertura degli spazi a personale esterno pagato nettamente meno dei lavoratori dell’UniMi (fino a 9 euro/ora in meno), con condizioni di lavoro ben peggiori (disponibilità con meno di 24h di anticipo).
Chiediamo che l’Amministrazione avvii un confronto con lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse, per estendere la fruibilità di spazi per lo studio (aule, sale studio, ecc). Occorre un piano straordinario e urgente di assunzioni dedicato, del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, perché non pensiamo che il diritto allo studio debba essere garantito a scapito del diritto al lavoro e alla conciliazione casa-lavoro e crediamo che si possano avere più spazi fruibili, senza contrapporre queste esigenze.Infine, ma non meno grave, troviamo preoccupante e inaccettabile che alla richiesta di spazi si risponda con la polizia in ateneo.
Le richieste e le proteste, che siano di studenti e studentesse o di lavoratori e lavoratrici, sono legittime e garantite dalla Costituzione. Invece, la presenza imponente di Celere e Carabinieri in tenuta antisommossa e Digos non sono certo la via più efficace per intavolare un dialogo o favorire un clima di distensione. Dialogo e lungimiranza sono le vie da percorrere.
Vogliamo estendere ed unire le lotte e pertanto invitiamo tutte le componenti che condividono questa posizione ad aderirvi.
- PHEEGA CI FANNO STUDIARE!
La nostra campagna per ottenere gli spazi che ci servono per studiare ottiene i suoi primi frutti!
Il Senato Accademico della Statale ha appena confermato la nostra mozione (precedentemente approvata in Conferenza degli Studenti) garantendo che entro il mese di novembre aprirà uno spazio studio in Festa del Perdono ed uno in Città Studi fino alle 24:00 dei giorni feriali!Sono state disposte anche diverse modifiche degli orari di apertura delle altre Biblioteche degli altri poli
BICF: fino alle 19:30
Scienze Politiche: fino alle 19:30
Studi Giuridici e Umanistici: fino alle 18
Agraria e Scienze della Terra: fino alle 17Questo risultato è per tutta la cittadinanza una grandissima vittoria, ma per noi ci sono ancora alcuni problemi che non possono non essere affrontati:
1) Serve certezza sulle estensioni notturne e la possibilità di ampliare H24, ma anche un trattamento parificato delle sedi periferiche e l’apertura di uno spazio studio nel weekend
2) Chi lavorerà nelle ore notturne deve essere personale di Ateneo, con pari retribuzioni e pari trattamento contrattuale.Il nostro diritto allo studio non deve essere garantito a scapito del diritto al lavoro dignitoso altrui.
Vi terremo aggiornati con ogni sviluppo! - PHEEGA MA FACCI STUDIARE!
Nell’ultima Conferenza degli Studenti è stata approvata all’unanimità la nostra mozione che chiede la riapertura di un adeguato numero di spazi studio all’interno dell’Ateneo almeno fino alle 23:00.
Studenti e studentesse hanno bisogno di studiare dentro la propria università, anche in orario serale, e lo devono poter fare il prima possibile!
Ora la palla passa all’Ateneo che dovrà attivarsi per risolvere questa necessità di tutti gli studenti e le studentesse.
Serve una soluzione rapida che tuteli le esigenze di chi vive e frequenta la Statale. La voce degli studenti e delle studentesse è forte e chiara: vogliamo le biblioteche aperte #finoatardi
- PHEEGA MA FACCI STUDIARE!
Da oltre due anni chi vuole fermarsi a studiare in Università dopo le 19 non può farlo perché non c’è più una biblioteca che garantisca questo servizio.
Vogliamo poter studiare almeno fino alle 23 come si fa in tutte le università d’Europa.
Per farlo presenteremo nei prossimi giorni una mozione in Conferenza degli Studenti e dialogheremo fin da subito con l’amministrazione.UniMi ascolti i suoi studenti e le sue studentesse e ci permetta di studiare #finoatardi
- Elezioni studentesche
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- Termine pagamento tasse universitarie
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- Apertura bando diritto allo studio
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- Scadenza immatricolazioni
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